- Separazione tra assistenza e previdenza;
- Risoluzione definitiva e per sempre degli esodati;
- Mantenimento del sistema misto;
- Abolizione per sempre dell’aspettativa di vita e delle finestre sia per la pensione anticipata che per la pensione di vecchiaia;
- Pensione anticipata per gli uomini a 41 anni e 6 mesi;
- Pensione anticipata per le donne a 40 anni e 6 mesi;
- Pensione di vecchiata a 66 anni;
- Flessibilità in uscita per la pensione di vecchiaia da 63 anni di età. Con penalizzazione del 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 66 anni. Per intenderci a 65 anni riduzione del 2% a 64 anni riduzione del 4% a 63 anni riduzione dl 6%;
- Rendere definitivi per sempre gli istituti di Opzione donna e Ape sociale;
- Implementazione della pensione integrativa con benefici fiscali fino al 50% di quanto versato, con possibilità più estesa di poter accedere a questi fondi in caso di necessità. Controllo di un istituto pubblico a garanzia di correttezza;
- Per i dipendenti pubblici erogazione del TFS/TFR entro sei mesi dalla cessazione del rapporto del lavoro;
- Flessibilità di uscita dal mondo del lavoro per casi particolari di disoccupazione, lavori usuranti, malattia e invalidità;
- Riconoscimento del lavoro di cura per i “caregiver”;
- Fondo pubblico per i giovani per superare buchi contributivi;
- Coefficienti di trasformazione rivalutati in aumento;
- Estensione per i pensionati della no tax area elevandola ad almeno 12.000 €, dimezzamento per i pensionati delle addizionali regionali e comunali per importi fino a 40.000 € annui ed indicizzazione delle pensioni al 100% per effetto dell’inflazione reale.
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